I diritti di ogni bambino

Noi adulti dobbiamo prenderci la responsabilità di garantire i diritti di ogni fanciullo, qualsiasi nazionalità abbia, qualsiasi religione professi, qualsiasi colore della pelle lo caratterizzi, se sia povero o ricco, disabile o no: per un’infanzia che sia ovunque sana, protetta e libera. 
 
Questi diritti sono stati stabiliti e sanciti dalla Convenzione Internazionale dei diritti dell’infanzia il 20 novembre del 1989, dove per infanzia si intende considerare gli individui che hanno meno di 18 di età: per questo ogni 20 novembre si celebra la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e adolescenza. 
Sono oltre 190 i Paesi nel mondo che hanno ratificato la Convenzione. 
L’Italia ha aderito il 27 maggio 1991, garantendone la sua applicazione.  
 
Come afferma la Convenzione, il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana nonché l’uguaglianza e il carattere inalienabile dei loro diritti sono le fondamenta della libertà, della giustizia e della pace nel mondo.
I diritti di ogni bambino sono tanti e descritti in 54 articoli: il diritto di vivere, il diritto di avere una famiglia che lo aiuti a crescere, il diritto di tutela da parte di governo e famiglia, il diritto di avere un nome e un’identità, il diritto di cura e accudimento, il diritto di essere nutrito, vestito e di avere un tetto sulla testa, il diritto alla salute, il diritto di rimanere con i propri genitori a meno che le condizioni non lo permettono per il suo bene, il diritto di poter vedere entrambi i genitori in caso di separazione, il diritto di ricongiungimento con la famiglia in caso si viva in Stati diversi, il diritto di non essere rapito, sfruttato, abusato fisicamente e sessualmente, il diritto ad un’istruzione gratuita e che sappia rispettare capacità e talenti personali preparando a vivere in modo responsabile e pacifista, il diritto di espressione, il diritto di pensiero, il diritto di scegliere quale religione professare, il diritto di poter fare amicizia e fondare associazioni, il diritto alla privacy, il diritto di informazione, il diritto che gli adulti facciamo ciò che è meglio per lui, il diritto di giocare, in caso di crimine il diritto di difesa e di non essere punito in maniera umiliante, e infine, il diritto più importante: il diritto di conoscere i propri diritti. 
 
Con questa Convenzione è stato sostanzialmente riconosciuto il fatto che i bambini e gli adolescenti sono individui da rispettare sin dalla nascita. 
La nostra idea del loro ruolo nella famiglia e nella società è molto cambiata e questa Convenzione ha aperto la strada per molti Stati verso il rispetto dei Diritti Umani in generale, che va insegnato fin dall’infanzia con l’esempio e il rispetto reciproco, a prescindere dall’età dell’individuo. 
 
L’errore del passato è stato quello di ritenere i bambini non vere e proprie persone fin dalla nascita, ma individui “in potenza” da educare e indottrinare senza rispettare la loro originalità, creatività e individualità. 
Educare viene dal latino e-duco e significa tirare fuori. 
I bambini già hanno delle competenze naturali e innate, competenze che noi adulti dobbiamo aiutare loro a tirar fuori: non sono vasi da riempire, ma fiori da far sbocciare. 
 
Il modo in cui ci comportiamo con loro determinerà il futuro del mondo. 
Dobbiamo essere pronti ad assegnare pari dignità ad uomini e donne, come ad adulti e fanciulli. 
Basta ricordare e farci guidare dal bambino che siamo stati e dal bambino che abbiamo davanti. 
 
(Roberta Postorino)
 
 
 
Il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i suoi bambini.
(Dietrich Bonhoeffer)
 
Non c’è a questo mondo grande scoperta o progresso che tenga, fintanto che ci sarà anche un solo bambino triste.
(Albert Einstein) 
 
Nel momento in cui trasformi un bambino nella fotocopia di un altro individuo, tu calpesti e spegni la scintilla di originalità con cui è venuto al mondo.
(Anthony De Mello) 
 
Ciò che viene fatto ai bambini, essi lo faranno alla società.
(Karl Menninger) 
 
Ci preoccupiamo di ciò che un bambino diventerà domani, ma ci dimentichiamo che lui è qualcuno oggi.
(Stacia Tauscher) 
 
 
 

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